Amore e Psiche non è solo il mito di una delle più avvincenti storie d’amore, è anche il binomio su cui la psicologia indaga, interrogandosi su come la nostra psiche influenzi i vissuti rispetto all’Amore, signore di tutti i sentimenti.
Sigmund Freud sosteneva che “nulla accade per caso”.
Studi puntuali e ricerche psicologiche hanno confermato che pure l’innamoramento e, quindi, la scelta del nostro partner sono eventi non sempre determinati dalla fatalità, ma a volte sono la conseguenza delle nostre relazioni di attaccamento infantile.
Questo settore è stato a lungo oggetto di indagine da parte di John Bowbly che, con la teoria dell’attaccamento, ha rivolto attenzione a questo aspetto, ed è giunto alla conclusione che le nostre relazioni interpersonali adulte sono fortemente influenzate dalle relazioni infantili avute con fratelli, sorelle e con chi si è preso cura di noi.
Questo significa che ad una persona può accadere di cercare nel proprio compagno/a la continuazione del rapporto con il padre, la madre o i fratelli.
Può capitare, perciò, che un uomo cerchi una partner con caratteristiche che rimandano all’immagine della madre, e viceversa. Spesso questa ricerca è dettata da un bisogno di sicurezza, quasi si avesse in tal modo la certezza di non avere in futuro sorprese, nel bene e nel male.
Questo è, infatti, anche il caso di donne che hanno subito soprusi dalla figura paterna, o sono cresciute con padri che maltrattavano le madri e che, tuttavia, cercano come compagni di vita uomini violenti, perché, seppure nel dolore, ritrovano un copione di vita già conosciuto che finisce per sembrare loro la cosa più giusta e normale. Fate, perciò, attenzione, ne volere vostra madre o padre di nuovo accanto a voi.
La freccia di Cupido non è tuttavia l’unico aspetto amoroso “pilotato” dai nostri legami infantile, lo è anche il modo stesso in cui viviamo le relazioni sentimentali. Inconsciamente potremmo essere portati a scegliere un partner che ci permetta di rivivere le stesse esperienza vissute con i genitori o fratelli, o comunque, in qualche modo, ci aiuti a conservare le modalità di relazione vissute in famiglia.
Con questo non si vuole sminuire la bellezza dell’incontro, anzi si vuole ricordare che avere avuto una vita familiare complessa non deve diventare un fattore predittivo di relazioni di coppia altrettanto complesse ed a volte fonte di sofferenza.
Sembra quindi che la cosa migliore da fare sia mettere da parte amori forzati e dolorosi e dire sì all’amore che ci permette di gioire e sorridere.


4 commenti

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